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Prossimo incontro del seminario di ‘Introduzione alla filosofia’ (post del 5 aprile 2016)

Il prossimo incontro, come stabilito la scorsa volta, avrà luogo domani, mercoledì 6 aprile, dalle 16 alle 19 (l’aula sarà come al solito indicata sulla lavagnetta nell’atrio della sede del DESP, ex-magistero, via Saffi 15).

Continueremo a sviluppare il discorso relativo alla logica-metafisica (teoria delle categorie; Ragione come Assoluto), iniziato la scorsa volta.

Alla sito  rubrica Seminari 2015/16 di questo sito sono pubblicati il testo ed i file audio (purtroppo questi ultimi parziali) relativi all’ultimo incontro.

Convegno su Aristotele (post del 27 marzo 2016)

Sembra un convegno molto promettente. Aristotele è stato ed è ancora un punto fermo di riferimento per tutta la filosofia posteriore ed ha fornito uno dei due sistemi filosofici fondamentali dell’umanità (l’altro è quello di Hegel).

ecco il link:

https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/speciali/2016/03/25/aristotele-2400-anni-nascita-convegno-mondiale-a-salonicco_2190beb1-0328-4135-ad90-52da20864b14.html

Prossimo incontro del seminario di introduzione alla filosofia (post del 22 marzo 2016)

il prossimo incontro del seminario di introduzione alla filosofia avrà luogo domani, mercoledì 23 marzo, dalle 16 alle 19 (l’aula sarà come al solito indicata sulla lavagnetta nell’atrio della sede del DESP, ex-magistero, via Saffi 15).

Riprenderemo ad andare avanti con il programma, approfondendo la logica-metafisica, ossia la teoria della Ragione come Assoluto.

La scorsa volta abbiamo fatto una sintesi di quanto detto nelle unità dalla 1 alla 6 così come anche di quanto fatto nei tre incontri di ripetizione ed approfondimento avuti nei mesi di gennaio e febbraio.

Nella rubrica Seminari 2015/16 di questo sito ho inserito i file audio corrispondenti all’incontro di mercoledì scorso con il testo relativo, che è più che altro un elenco dei punti principali finora trattati, trovandosi i testi relativi nei corrispondenti luoghi di questo sito.

Allora a domani!

 (Dr. Marco de Angelis)

 

 

Settimo incontro del seminario di Introduzione alla Filosofia (post del 6 marzo 2016)

Il prossimo incontro del seminario di Introduzione alla Filosofia avrà luogo mercoledì 9 marzo dalle 16 alle 19 (l’aula sarà come al solito indicata sulla lavagnetta nell’atrio della sede del DESP, ex-magistero, via Saffi 15).

Da questo mercoledì riprenderemo ad andare avanti con il programma, approfondendo la logica-metafisica, ossia la teoria della Ragione come Assoluto. Naturalmente faremo anzitutto una sintesi di quanto detto nelle unità dalla 1 alla 6 così come anche di quanto fatto nei tre incontri di ripetizione ed approfondimento avuti nei mesi di gennaio e febbraio.

Nella sezione  Seminari 2015/16  di questo sito ho inserito sia file audio corrispondenti all’incontro di due settimane fa sia i testi relativi.

Sintesi dello scorso incontro

La scorsa volta in relazione alla distinzione hegeliana tra Realität (realtà accidentale) e Wirklichkeit (realtà effettuale o vera, ossia che realizza l’idea) abbiamo letto l’importante passo, contenuto al §6 dell’Enciclopedia delle Scienze Filosofiche, nel quale Hegel esprime il proprio pensiero relativo alla corrispondenza tra realtà e razionalità. Così l’idealismo, che nell’incontro precedente era stato indicato come corrispondente alla stessa filosofia, nell’ultimo incontro è stato ulteriormente indicato come ‘scienza della realtà’ (realtà vera ovviamente, ossia Wirklichkeit). Questa corrispondenza tra filosofia-idealismo e scienza della realtà vera è fondamentale, al fine di capire il vero significato della concezione idealistica del mondo e dell’essere umano, con la quale ci stiamo confrontando nei nostri incontri.

(Dr. Marco de Angelis)

Segnalo un’ottima pubblicazione sul pensiero di Platone (post del 5 marzo 2016)

Andrea Muni (a cura di), Platone nel pensiero moderno e contemporaneo, 6 voll., Limina Mentis, Monza 2014-2016

Indice

Volume I (2014)

Andrea Muni, Presentazione

Federico Bonzi, «LISEZ LA RÉPUBLIQUE DE PLATON. CE N’EST POINT UN OUVRAGE DE POLITIQUE.C’EST LE PLUS BEAU TRAITÉ D’ÉDUCATION QU’ON AIT JAMAIS FAIT». LA PORTATA DELLE TEMATICHE DEL «DIVIN PLATON» NELL’ELABORAZIONE DEL PENSIERO DI ROUSSEAU

Pierpaolo Lauria, LEOPARDI E PLATONE. LO SCONTRO E L’INCONTRO MANCATO

Andrea Muni, ANTONIO LABRIOLA INTERPRETE DI SOCRATE. TRA PLATONE E SENOFONTE

Francesco Di Benedetto, LA MATEMATICA PLATONICA DI IMRE TOTH

Marco Damonte, PLATONE NELLA RECENTE FILOSOFIA ANALITICA DELLA CONOSCENZA

Claudia Faita, LE ANTINOMIE DELLA CAVERNA IN UN MONDO DIGITALE

Andrea Muni, SPIGOLATURE SU SCIACCA INTERPRETE DI PLATONE

Ricardo Lucio Perriello, PLATONE E LE DOTTRINE NON SCRITTE: L’INTERPRETAZIONE DELLA SCUOLA DI TUBINGA-MILANO

Everaldo Cescon-Paulo César Nodari, LA DOTTRINA DELLE IDEE DI PLATONE. L’INTERPRETAZIONE DI GIOVANNI REALE

Volume II (2014)

Giovanni Covino, LA FILOSOFIA DI PLATONE ALLA LUCE DELLA DOTTRINA DEL SENSO COMUNE

Gabriele Zuppa, IL PROBLEMA DELL’UNIVERSALE TRA PLATONE E GÓMEZ DÁVILA

Giuseppe D’Acunto, «DIVENIRE VERSO L’ESSERE». IL PLATONE DI ERNST HOFFMANN

Giacomo Viggiani, POPPER E LA CRITICA AL PLATONE “TOTALITARIO”

Stefano Scrima, LA VERITÀ NON È PER TUTTI. LEO STRAUSS INTERPRETE DI PLATONE

Giacomo Pezzano, L’IDEALISMO (META)FISICO DI PLATONE. TRA GENESIS E GELTUNG (Giacomo Pezzano)

Giusy Maria Margagliotta, GERHARD KRÜGER E L’EROS PLATONICO

Nicola Ricci, IL PLATONISMO DI ROSMINI. IPOTESI ERMENEUTICHE E PROSPETTIVE TEORETICHE SUL PROBLEMA DELL’ESSERE IDEALE

Agustín Hernández Vidales, ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL’«ESTETICA» DI PLATONE NEL NOVECENTO»

Volume III (2015)

EDOARDO GREBLO, L’INIMICIZIA DI PENSIERO E AZIONE. IL PLATONE DI HANNAH ARENDT

MARY LEONARDI, IL PLATONISMO ROMANTICO DI F.D.E. SCHLEIERMACHER (PRIMA PARTE)

ANIELLO MONTANO, IL CONTRIBUTO DI PLATONE ALLA FORMAZIONE DEL CONCETTO DI FILOSOFIA DI SCIACCA

GIOVANNI COPPOLINO BILLÈ, LA VIRTÙ COME «DIVINO FATO». RENSI INTERPRETE DI PLATONE

MICHELE ROZZI, LA COSMOGONIA DEL SENSO. FRA METAFISICA E DIALETTICA

CLAUDIO TUGNOLI, L’OBSOLESCENZA DEL VECCHIO UMANESIMO PLATONICO NELLA PROSPETTIVA DEL POSTUMANESIMO E DELL’ANTROPOLOGIA MIMETICA

Volume IV (2015)

Anna Piazza, SIMONE WEIL: L’IDEA DI MEDIAZIONE TRA PLATONE E IL CRISTIANESIMO

Francesco Fiorentino, L’AUTONOMIA ONTOLOGICA DELLE IDEE PLATONICHE. IL DIBATTITO OTTOCENTESCO E LE RADICI SCOLASTICHE

Matteo Scozia, ALCUNE RIFLESSIONI ANALITICHE SUL REALISMO PLATONICO A PARTIRE DAL PREFACE TO PLATO DI ERIC HAVELOCK

Rodolfo Sideri, PLATONE NELLA CULTURA POLITICA DELLA DESTRA ITALIANA DEL NOVECENTO

Nicolò Seggiaro, IL DIRITTO IDENTIFICATO CON IL DOVERE: PLATONE E UGO SPIRITO

Dimitrj Zen, L’INFLUENZA PLATONICA SULLA MODERNITÀ: SIMILITUDINI TRA IL PENSIERO DI PLATONE E IL SISTEMA FILOSOFICO CARTESIANO

Carlo Efisio Marrè Brunenghi, IL BENE TRA DIALOGO SOCRATICO E DIALETTICA PLATONICA. ALLE ORIGINI DEL NICHILISMO CONTEMPORANEO

Aurelio Rizzacasa, PLATONE CRIPTO-TOTALITARIO NEL QUADRO FORMALE DELLA DEMOCRAZIA. RIFLESSIONI A PROPOSITO DI UN’INTERPRETAZIONE DI POPPER

Volume V (2016)

Giove Paolo, L’illusione del conoscere: lineamenti di una pedagogia dell’ignoranza

Casucci Marco, Il platonismo essenziale in Arthur Schopenhauer

Meneghetti Paolo, Platone e la compartecipazione delle idee nella generazione dell’empatia

Manni Anna Lucia, Platone ed Hannah Arendt: quale filosofia politica possibile?

Murzi Mauro, Le origini neoplatoniche del dibattito sui generi naturali

Cappellari GianPaolo, Chomsky e il problema di Platone

Cometta Mosè, Politica. Una possibile definizione tra Platone e Schmitt

Cambi Franco, Banfi interprete di Platone. Tra filosofia e pedagogia

Sideri Rodolfo, «Il platonismo che non muore». Platone e il platonismo nel pensiero di Giovanni Gentile

Volume VI (2016)

Alfonso Caruso, Platone e la Costituzione della Repubblica Italiana

Mary Leonardi, Il platonismo romantico di F.D.E. Schleiermacher (seconda parte)

Angela Meoli, Elementi di un’ontologia dinamica in Kant e Platone. Il Sofista e la Critica della ragion pura a confronto

Fabiana Castellino, Il De ente et uno di Pico della Mirandola e la ricerca dell’autentico Platone

Massimo Mancini, Stato, giustizia, legge. La posizione di Trasimaco nel pensiero di Carl Schmitt

Aldo Meccariello, L’immagine infranta della caverna di Platone. L’interpretazione di Hannah Arendt

Chiara Robbiano, Plato’s and Nishida’s bridges over dualistic gaps

Marco Cirillo, Platone nella fenomenologia di Edith Stein

(Dr. Marco de Angelis)

Sesto incontro del seminario di Introduzione alla Filosofia (post del 21 febbraio 2016)

Il sesto incontro del seminario di Introduzione alla Filosofia, originariamente previsto per il giorno 17 febbraio, è stato spostato a domani, 22 febbraio, come da comunicazione scritta fatta pervenire via mail ai partecipanti.

Anche questo sarà un incontro di riflessione su quanto già detto, dunque di approfondimento, senza andare avanti col programma. Esso sarà l’ultimo di questa tipologia, dal prossimo in poi riprenderemo a sviluppare il programma, approfondendo il concetto della ragione come assoluto, cui eravamo pervenuti in chiusura del primo semestre.

Nella sezione Seminari 2015/16 di questo sito ho inserito il file audio corrispondente all’incontro della scorsa volta. In esso abbiamo anzitutto ripreso la distinzione tra concetti puri, reali universali e reali individuali, che era stata l’oggetto del primo incontro di gennaio. Poi abbiamo riflettuto sulla distinzione hegeliana tra Realität (realtà bruta) e Wirklichkeit (realtà effettuale, che realizza l’ideale). Domani avremo modo di approfondire tale distinzione, tramite la lettura del famoso passo di Hegel, nel quale il filosofo esprime la corrispondenza tra realtà e razionalità.

La scorsa volta, dopo le suddette riflessioni sulle varie tipologie di concetti, abbiamo letto il passo della Scienza della Logica, in cui Hegel chiarisce la corrispondenza tra filosofia ed idealismo e come l’idealismo a rigor di termini non sia una corrente filosofica, bensì coincida con la stessa filosofia (ma anche con la religione). Ecco il passo in questione:

[Da: Scienza della Logica (ed. 1832), trad. it. Bari 1978, pp. 192-194]

Nota II

“La proposizione, che il finito è ideale, costituisce l’idealismo. L’idealismo della filosofia consiste soltanto in questo, nel non riconoscere il finito come un vero essere. Ogni filosofia è essenzialmente idealismo, o per lo meno ha l’idealismo per suo principio, e la questione non è allora se non di sapere fino a che punto cotesto principio vi si trovi effettivamente realizzato. La filosofia è idealismo com’è idealismo la religione. Perocché nemmeno la religione riconosce la finità come un vero essere, come un che di ultimo ed assoluto, o come un che di non posto, d’increato, di eterno. L’opposizione di filosofia idealistica e realistica è quindi priva di significato.  Una filosofia che attribuisse all’esistere finito, come tale, un vero essere, un essere definitivo, assoluto non meriterebbe  il nome di filosofia. I principi delle filosofie antiche o moderne, l’acqua, oppur la materia, oppur gli atomi, son pensieri,  universalità, idealità, non cose quali immediatamente si trovano, vale a dire nella loro individualità sensibile.
Nemmeno quell’acqua taletica; poiché, sebbene sia anche l’acqua empirica, è però in pari tempo, oltre a questo, l’in sé o l’essenza di tutte le altre cose; e queste non sono indipendenti, fondate in sé, ma poste da un altro, dall’acqua, ossia sono ideali. Siccome dianzi il principio, l’universale, fu chiamato l’ideale (e più che mai è da chiamare ideale il concetto, l’idea, lo spirito), e siccome poi, dall’altro lato, le singole cose sensibili sono idealmente nel principio, nel concetto, e più ancora nello. spirito, ossia vi sono come tolte, così in cotesto è intanto da far notare la medesima doppiezza  che venne a mostrarsi nell’infinito, cioè che una volta l’ideale è il concreto, ciò che veramente è, l’altra volta, invece, anche i suoi momenti son l’ideale, ciò che in esso è tolto, mentre nel fatto è soltanto un unico concreto Intiero, dal quale i momenti sono inseparabili.
Colla parola <ideale> vien soprattutto intesa la forma della rappresentazione, chiamandosi ideale ciò che è nella mia rappresentazione in generale, oppur nel concetto, nella idea, nell’immaginazione etc., cosicché l’ideale in generale vale anche per le immaginazioni, per le rappresentazioni, cioè, che non solo son distinte dal reale, ma debbono  anzi essenzialmente non esser reali. Infatti lo spirito è in generale il vero e proprio idealista. Nello spirito, già in quanto sente, rappresenta, e più ancora in quanto pensa e concepisce, il contenuto non come un cosiddetto esserci reale. Nella semplicità dell’lo un tale esterno essere è soltanto tolto, è per me, è idealmente in me. Questo idealismo soggettivo, sia come idealismo inconsapevole della coscienza in generale in quanto venga consapevolmente enunciato e stabilito come un principio, non tien di mira altro che la forma della rappresentazione, secondo la quale un certo contenuto è mio.
Questa forma viene affermata nell’idealismo sistematico della soggettività, come l’unica vera, come la forma esclusiva contro quella dell’oggettività o realtà, vale a dire contro la forma dell’esserci esteriore di quel contenuto. Un tale idealismo è formale, in quanto non tien conto del contenuto del rappresentare o del pensare, contenuto che nel rappresentare o nel pensare può, in cotesto idealismo, rimanere interamente nella sua finità. Con un tale idealismo non si perde nulla sia perché la realtà di un tal contenuto finito – l’esserci riempito di finità – è conservata, sia perché, in quanto si astrae da essa, di cotesto contenuto si ritiene che in sé non debba importar nulla. Né nulla si guadagna, appunto perché non si perde nulla; l’io, la rappresentazione, lo spirito rimangono riempiti dello stesso contenuto della finità. L’opposizione della forma di soggettività ed oggettività è ad ogni modo una delle finità.  Ma il contenuto, cosi come viene ricevuto nella sensazione, nell’intuizione, o anche nel più astratto elemento della rappresentazione, del pensiero, contiene grande abbondanza di finità, e queste finità, coll’essersi esclusa quella sola forma di finità – la forma del soggettivo e dell’oggettivo -, non sono state ancora fatte andar via e meno che mai son cadute di per se stesse.”

Naturalmente, come sempre avviene nel nostro seminario, l’esposizione di tali concetti e la lettura del testo hegeliano sono state intervallate dal dialogo tra i partecipanti e con me, nonché da diversi altri approfondimenti che ho fatto di volta in volta seguendo lo sviluppo logico del discorso. Il file audio, che trovate nel sito, riproduce, spero totalmente, il vero e proprio incontro del  seminario.

Ci vediamo allora domani per riprendere il nostro discorso ed approfondire ulteriormente le unità dalla 1 alla 6. Se non ci saranno ulteriori domande e richieste di chiarimento, procederemo con la lettura del passo hegeliano sul rapporto tra reale e razionale (dalla Enciclopedia delle Scienze Filosofiche). Si tratta di un testo molto importante, fondamentale non solo per la comprensione corretta di Hegel, ma della stessa filosofia e del rapporto tra questa disciplina e la realtà. Portate per favore anche le fotocopie già date la scorsa volta.

Allora a domani!

(Dr. Marco de Angelis)

Nel prossimo semestre estivo partirà anche il seminario parallelo in Germania! (post del 28 gennaio 2016)

Sono orgoglioso di annunciare che il mio progetto di ricerca e di insegnamento su L’identità filosofica europea (Die philosophische Identität Europas) è stato accettato come materia d’insegnamento e di esame per il prossimo semestre estivo dalla Università di Luneburgo in Germania. Ciò significa che potrò affiancare tale progetto a quello che già svolgo ad Urbino. Il mio intento è creare due gruppi di studio e di ricerca, uno in Italia ed uno in Germania, nei quali presentare e discutere il testo, in via di pubblicazione, Filosofia per Tutti. Manifesto dell’Identità Filosofica Europea.

Oggi c’è bisogno di più e non di meno Europa. Ma c’è bisogno di una vera Europa, dunque finalmente degli Stati Uniti d’Europa. Essi devono essere fondati su alcuni valori etici, risultato della storia della filosofia, la quale è stata appunto fondamentalmente un fenomeno europeo. Attraverso tale storia si è formato il popolo europeo, che ispira il proprio pensiero ed il proprio comportamento a valori razionali quali la libertà, la democrazia, la giustizia sociale.

Ma c’è soprattutto un valore fondamentale che gli Stati Uniti d’Europa rappresentano nel mondo: il valore della pace. Paesi che soltanto fino a 70 anni fa si sono per secoli e millenni combattuti e distrutti a vicenda, hanno capito che ciò è sbagliato e si sono di comune accordo uniti in una compagine continentale, all’interno della quale oggi è assolutamente impensabile che possa avvenire una guerra. Questa è una grande lezione al mondo intero di fratellanza, pace, serietà etica e responsabilità verso le generazioni future! È la conquista dell’Identità Filosofica Europea come popolo e Stato definitivamente votato a portare la pace prima di tutto al proprio interno, poi in tutto il mondo. È il significato storico e filosofico dell’Europa.

Sta a tutti noi comprendere tale significato, volerlo profondamente e viverlo nella nostra vita di tutti giorni. Dobbiamo essere fieri di essere Europei e sentirci nel nostro cuore e nella nostra mente portatori di un messaggio razionale di pace universale. Tal è il nostro compito storico, il nostro dovere etico e politico.

Anche se questo è un momento di crisi in Europa ed a volte le decisioni prese a Bruxelles non ci convincono, come del resto le decisioni di qualsiasi governo anche nazionale possono a volte non convincere, nondimeno ciò non ci deve mai far dimenticare il significato etico e politico degli Stati Uniti d’Europa. Quando finalmente si passerà dall’unione monetaria ed economica a quella politica ed esisterà un vero e proprio Stato Europeo, allora lo scacchiere politico mondiale cambierà. L’Europa potrà alzare la voce anche nei confronti degli USA e delle altre potenze continentali e pretendere che il messaggio di pace, che essa ha fatto valere al proprio interno, valga, anche al proprio esterno, nel mondo intero. C’è bisogno nel mondo di questa grande potenza votata definitivamente alla pace. Dobbiamo tutti sperare che ciò possa avvenire in tempi ragionevoli ed impegnarci anche affinché ciò avvenga, per il bene dei nostri figli e dell’umanità tutta.

Il tempo degli Stati Nazionali è passato. Come i villaggi diventarono città, le città regioni e le regioni Stati nazionali, ora è il momento che gli Stati nazionali divengano Stato continentale europeo. Questo è il passo politico da fare nei prossimi decenni in Europa, questo è il senso del corso della storia.

Con le mie lezioni ad Urbino e prossimamente a Luneburgo intendo mostrare in queste due cittadine universitarie cosa significhi essere ‘Europei’, ossia impostare la propria vita sulla filosofia e quindi, per uno Stato, la vita politica sul bene assoluto della pace, senza la quale non ci può essere né libertà né giustizia né benessere né qualsiasi altro valore umano.

Intendo così dare un esempio della seguente metodologia: se tale messaggio di identità filosofica ha successo in due paesi storicamente tanto diversi   come la Germania e l’Italia, protestante l’uno, cattolico l’altro, ciò significa allora che il modo di pensare e di vivere di questi due paesi – e quindi alla fine anche degli altri paesi europei – non è più radicato nelle religioni del passato, che appunto ne hanno causato le differenze, ma è ormai improntato alla ragione ed alla filosofia, che invece accomuna.

Infatti, ormai tra i paesi europei non esistono più vere e proprie differenze radicali nei valori etici e quindi dei modi di vita. Pertanto il tempo è ormai maturo affinché si passi dalla unione monetaria ed economica a quella etica e politica. Il popolo europeo sta definitivamente nascendo ed ha diritto, come qualsiasi popolo, ad avere un vero e proprio Stato che lo rappresenti: gli Stati Uniti d’Europa.

Dobbiamo sperare tutti che ciò avvenga ed impegnarci tutti affinché ciò si realizzi nel modo migliore ed in tempi ragionevoli!

Dr. Marco de Angelis